Major League announces several initiatives fighting the disturbing and widespread phenomenon of racism in the USA, supporting social justice and promoting an increase in football diversity, meant as a unique tool of social wealth, sharing and union. It will be supported by Black Players For Change, an independent organization composed by football personalities.
Dire basta gli abusi di potere contro la comunità nera negli Usa ed estirpare dalla radice la deriva razzista che attanaglia l’America: sono questi gli obiettivi di un Paese che, scosso dalla morte di George Floyd, persegue dallo scorso 25 maggio. L’uccisione di Floyd da parte di alcuni agenti delle forze dell’ordine, ha rappresentato e rappresenta uno spartiacque fondamentale nella storia dell’umanità. Black Lives Matter, le vite nere contano: eccome se contano. Un grido d’allarme ma anche un monito di aiuto per la difesa dei diritti umani, per l’eterna lotta al razzismo e alla discriminazione a tutto tondo lanciato dall’America e giunto in ogni angolo del mondo. Le proteste degli americani si sono diffuse a macchia d’olio attraverso i media mainstream e soprattutto attraverso lo sport: dal boicottaggio del basket Nba nella bolla di Disneyworld, a Orlando, fino alla NFL. Anche il calcio oltreoceano ha risposto presente, non facendosi trovare impreparato: nella serata di lunedì 19 ottobre e dopo mesi di discussioni, idee e proposte, la Major League Soccer (la Lega professionista del calcio made in Usa, ndr) ha infatti annunciato – attraverso un comunicato stampa – l’avvio di una serie di iniziative per contrastare il razzismo sistemico e le disuguaglianze insite nella società americana.
La fumata bianca alla definitiva implementazione del progetto è arrivata in seguito all’accordo tra il consiglio di amministrazione della MLS e alla Black Players For Change, un’organizzazione indipendente nata poco dopo la morte di Floyd e composta da oltre 170 membri, tra giocatori, allenatori e addetti ai lavori della MLS. La mission di BPC è quella di colmare il divario di uguaglianza razziale che esiste nella società. La BPC si impegna ad affrontare le ingiustizie razziali che hanno limitato la comunità nera dall’avere una partecipazione equa tanto nel calcio quanto nella società civile. Tra i tanti obiettivi perseguiti, l’organizzazione si impegna a promuovere l’attenzione, anche e soprattutto mediatica, sulle disuguaglianze dei diritti umani fino a programmi, partnership e politiche che affrontino e contrastino il razzismo sistemico.
Aspetto centrale del progetto sarà la formazione di un comitato per la diversità, presieduto da Don Garber, commissario della MLS e composto dai membri del consiglio di amministrazione della Lega, rappresentanti della BPC, dirigenti di club, allenatori, ex giocatori di MLS e i membri di Pitch Black, un gruppo di risorse umane dell’MLS composto interamente da dipendenti che appartengono alla comunità nera. Il comitato lavorerà a stretto contatto con la MLS per mettere a punto una strategia che possa valorizzare concetti quali la diversità, l’inclusione e la giustizia sociale in tutti i campi di calcio.
Tutta la soddisfazione di Garber in una nota: “La Major League Soccer vuole creare programmi significativi per affrontare la deriva razzista e l’ingiustizia sociale nella società civile, e più marcatamente, nel calcio. La Lega intende inoltre affrontare le questioni che coinvolgono le comunità emarginate e promuovere iniziative di voto”. “È importante sottolineare che insieme alle principali parti interessate” – prosegue Garber – “ inclusi i vertici della MLS, Black Players For Change, ex giocatori, membri neri del nostro staff tecnico e altri dipendenti, abbiamo creato una serie di iniziative per colmare il divario di rappresentanza nel calcio negli Stati Uniti e in Canada“.
Oltre all’istituzione di un comitato, la MLS, il BPC e gli altri membri del progetto hanno stilato una serie di obiettivi da raggiungere nel medio termine e diverse iniziative di rilievo.
Impegno civile attivo: MLS utilizzerà le risorse della Lega per affrontare le questioni di interesse pubblico tra le comunità emarginate. Tra le aree di intervento vi sarà l’iniziativa MLS Unites to Vote recentemente creata, insieme ad altri programmi che incoraggino la partecipazione della comunità alle attività civiche.
Iniziative di accesso alle attività calcistiche e federali: la MLS favorirà percorsi di carriera, sportiva e non, per tutti i talenti appartenenti alla comunità nera. A questi stessi percorsi verranno affiancati programmi educativi che favoriranno l’inserimento delle comunità maggiormente colpite dal fenomeno razzista negli uffici della Lega e nelle altre organizzazioni calcistiche nordamericane in qualità di dipendenti con percorsi di apprendistato specifici. Questa iniziativa includerà la collaborazione con MLS NEXT per aumentare la rappresentanza tra giocatori, allenatori e arbitri.
Programma di diversificazione dei fornitori: MLS ha in cantiere con BPC anche un programma di diversificazione. L’obiettivo è quello di garantire l’inclusione economica alle imprese gestite da minoranze etniche. Ciò avverrà tra le molteplici e distinte aree commerciali e di marketing sia della Lega sia dei singoli club.
Collaborazione con la National Coalition of 100 Black Women e 100 Black Men of America: l’MLS ha raggiunto un importante accordo con le due associazioni che tutelano rispettivamente i diritti delle donne nere (nata nel 1970 in seguito agli abusi che le donne dovevano subire in America nel corso dei turbolenti anni ’60) e degli uomini “colored” (la cui mission è quella di migliorare la qualità della vita all’interno della comunità americana e migliorare le opportunità educative ed economiche per tutti gli afroamericani). Oltre a un accordo finanziario tra le parti, l’obiettivo finale della MLS è quello di sviluppare un programma a lungo termine su tutoraggio, giustizia sociale, salute e benessere e alfabetizzazione finanziaria.
Fonti: Chicago Tribune, mlsoccer, blackplayersforchange, 100blackmen, ncbw
Articolo di Alessandro Fracassi
Traduzione di Luca Lollobrigida
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